Grano duro, prezzi stabili in Italia
Intanto i mercati internazionali continuano a dare timidi segnali di cambiamento. Il Giappone ed il Nord Africa tra agosto e settembre si sono sostituiti all’Italia come destinazione dell’export e hanno salvato i prezzi da un crollo ancora peggiore
I prezzi internazionali del grano duro fino continuano a mandare flebili segnali di un cambio di tendenza. Dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano della provincia canadese del Saskatchewan informano che il Giappone e il Nord Africahanno importato parte dell’export di grano duro non acquistato dall’Italia, determinando – tra agosto e settembre – una sorta di rete di protezione che ha impedito ai prezzi di crollare ancor più di quanto sia poi realmente avvenuto.
Intanto i prezzi Fob del Cwad 1 in Canada aumentano leggermente a fronte del persistere della ripresa dei prezzi offerti all’origine dagli agricoltori e di una stabilità del prezzo di acquisto all’ingrosso per l’esportazione sulla piazza di Rosetown. Ma il prezzo Fob è aumentato sulla scorsa settimana solo per un nuovo rialzo dei costi di trasporto interni canadesi. Stabili i prezzi Fob Usa, sul Northern Durum con un deprezzamento in euro legato ad oscillazioni del cambio. In questo quadro si fa notare il lieve calo dell’Indice dei Future sul Durum a Chicago dopo due settimane di stabilità stabilità.
In Italia tutte le borse merci monitorate settimanalmente da AgroNotizie® sono rimaste stabili: tanto il grano duro fino nazionale quanto i frumenti esteri non hanno subìto variazioni sulla settimana scorsa.
Infine, Ismea aggiorna i prezzi medi per piazza e fotografa una situazione di prevalente stasi nel mercato all’origine del frumento duro fino nazionale, con 10 piazze ferme su 13 e 3 in perdita: ma le rilevazioni più recenti sono tutte improntate a stabilità.