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Grano duro, prezzi in attesa dei reali effetti dei dazi Usa sull'offerta

In Canada si teme che un eventuale rallentamento degli acquisti di frumento duro da parte degli Usa possa avere conseguenze sui livelli delle scorte e sulle quotazioni del cereale pastificabile. Ovunque mercati poco mossi o fermi.

In Italia si segnalano variazioni solo in Borsa Merci Napoli, che perde 5 euro alla tonnellata sulla settimana precedente e sulla piazza all’origine di Matera, rilevata da Ismea, che invece guadagna 20 euro

In Italia si segnalano variazioni solo in Borsa Merci Napoli, che perde 5 euro alla tonnellata sulla settimana precedente e sulla piazza all’origine di Matera, rilevata da Ismea, che invece guadagna 20 euro

I mercati internazionali del grano duro fino continuano ad essere a dir poco sonnacchiosi. Se permangono assenti le quotazioni del prezzo Fob del Cwad di prima qualità al 13% di proteine in Saskatchewan a causa del gelo che blocca i porti canadesi nella regione dei grandi laghi, si assiste ad una stabilità dei valori in dollari e ad un calo di 2 euro sul St. Lawrence Market di Toronto per il prezzo Fob dello stesso cereale pastificabile. Negli Usa il prezzo Fob del Northern Durum resta stabile in dollari, ma perde quasi altri 6 euro solo perché appesantito da una ulteriore e più consistente svalutazione della valuta Usa.

 

Una situazione questa cui fanno da corollario i livelli dei noli marittimi ancora bassi, ma in contrastata ripresa, un dollaro Usa calante su euro tornato su valori di poco inferiori a quelli delle elezioni presidenziali Usa e il Future sul Durum a Chicago che torna a crescere su base settimanale, dopo lo stop della scorsa settimana. Sullo sfondo, intanto, iniziano a stagliarsi le possibili conseguenze dell’eventuale apposizione di dazi doganali Usa sul frumento duro fino canadese: potrebbero aumentare le scorte, per effetto di una razionalizzazione degli acquisti Usa, ma con effetti sui prezzi ancora insondabili.

Le borse merci italiane monitorate da nell’ultima settimana sono tutte stabili, sia con riguardo per il prezzo del grano duro fino nazionale che sui valori dei frumenti esteri quotati.  Unica eccezione si manifesta a Napoli, dove il prezzo del frumento duro fino nazionale perde altri 5 euro alla tonnellata, annullando tutti i più recenti rincari e tornando sui valori del 21 gennaio 2025.

I prezzi all’origine rilevati da Ismea sono in larga prevalenza stabili, con 12 piazze su 13 che restano sui valori della settimana precedente, ma con un aumento a Matera piuttosto consistente: 20 euro alla tonnellata in più nell’ultima settimana.

Dario del Bene  – AgroNotizie 

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